Vitigno Carignano, racconti di antichissime memorie
Silenziosamente in un mondo vinicolo mutevole e rumoroso, al sicuro nel sud-ovest di un'isola che sembra sempre più al di fuori delle regole temporali del mondo, il Carignano del Sulcis, vitigno rosso, ci regala l'incredibile concatenazione di fattori in grado di donarci vini d'emozione.
Forgiati da frequenti venti, accesi da un sole instancabile ed assicurati a suoli sabbiosi, i pluridecennali, a volte centenari, tralci instaurano un empatico e simbiotico rapporto con la terra.
Figli delle più antiche tradizioni vinicole sarde, gli alberelli si ergono come prolungamento vivo del suolo che sembra contraccambiare con un paterno abbraccio, donandogli la rarissima possibilità di crescere a piede franco.
Il risultato è un vino di corroborante struttura, nel corpo, in alcool e nei profumi. Esprime il cuore delle sue origini con una chiara sapidità intrecciata ad un'inconfondibile finezza che cresce negli anni; un vino sincero, autentico, ampio nei sapori che coinvolge i sensi e conquista le tavole più variegate.
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  • Vitigno Carignano
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Segreti dell'unicità
Antichissime memorie raccontano di Carignano del Sulcis coltivato a piede franco ed allevato ad “alberello latino”. La storia ci porta attraverso il tempo fino alle vendemmie di oggi dove antichissime tradizioni vinicole sono ancora ritenute indispensabili per garantire un’esclusiva caratterizzazione di questo grande vino. E così, come attraverso i secoli, anche attraverso gli anni e poi i decenni le viti del Sulcis arrivano a compiere cicli medi di vita di 60-70 anni e, spesso, senza arrendersi continuano a regalare le loro uve fino all’eccezionale età di 100 anni.
Il Piede Franco e le radici autoctone
Le radici autoctone hanno attirato l’attenzione di innumerevoli studi che hanno confermato ciò che il bicchiere esprime così direttamente: la vite non innestata è più tollerante alla siccità, la propagazione attraverso la centenaria tecnica “fundu croccau” o ceppo interrato permette ai vigneti di raggiungere anche i 100 anni arrivando ad ottenere polpe e vinaccioli con sorprendenti maturazioni fenoliche che portano al Carignano del Sulcis quella finezza che lo caratterizza.
Vigne ad alberello
L’allevamento della vite ad “alberello latino”, ovvero senza sostegni, è idonea a mantenere le piante in condizioni di stress moderato durante il periodo estivo. I terreni sabbiosi, poveri e drenati inducono un vigore limitato alle piante e l’elevata insolazione favorisce l’accumulo di zuccheri e composti secondari, stimolando fenomeni di polimerizzazione dei tannini che permettono di ottenere uve di Carignano che danno vini di spiccata morbidezza e qualità. L’allevamento ad alberello riduce l’impatto paesaggistico minimizzando l’intervento dell’uomo e garantendo in modo naturale , la difesa da un clima estremo.
La Sostenibilità ambientale
In Sardegna la viticoltura è parte integrante del paesaggio, della tradizione e della cultura di tutti i popoli che l’hanno abitata. Nel Sulcis non è l’uomo ma l’ambiente a prendersi cura delle viti. La ricerca della sostenibilità che è ormai obiettivo diffuso nelle più svariate zone vinicole del mondo non lo è in questo luogo; qui è in realtà il punto di partenza.
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